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Le 5 scoperte e fatti scientifici più importanti del 2018

Il 2018 è stato un anno intenso per la ricerca scientifica. Un anno di grandi scoperte che segnano tappe importanti per l’innovazione scientifica e per uno sviluppo sempre più sostenibile e accessibile per la popolazione di tutto il pianeta nei prossimi anni.

La strada è lunga e siamo ancora lontani da alcuni traguardi importanti come l’universalità dell’accesso alle cure e un maggiore impegno da parte dei Governi del mondo a finanziare la ricerca scientifica.

A fine anno credo che sia doveroso celebrare e raccontare il lavoro degli scienziati provenienti da tutto il mondo che ogni anno contribuiscono all’innovazione scientifica e al benessere dell’umanità.

Ecco quindi una rassegna delle 5 scoperte e fatti scientifici più importanti del 2018.

La battaglia dell’Open-access per le pubblicazioni scientifiche

Nel 2018 alcune rinomate Università, biblioteche e gruppi di finanziatori per diversi ambiti di ricerca si sono schierati in prima linea per prezzi più bassi e un maggiore accesso libero alle pubblicazioni scientifiche.

 

Lo scorso luglio centinaia di istituzioni accademiche in Germania e Svezia hanno chiuso i contratti con Elsevier, il maggior editore mondiale in ambito medico e scientifico. Anche l’Università della California è pronta a far cadere ogni trattativa con Elsevier se non verrà raggiunto un accordo con l'editore entro la fine dell'anno.

 

Un gruppo di finanziatori ha dato avvio a un'iniziativa chiamata Plan S che mira a eliminare il paywall, ovvero l'accesso a pagamento ai contenuti di riviste scientifiche online. «La ricerca finanziata con fondi pubblici deve essere un bene pubblico globale che può essere utilizzato da chiunque» ha dichiarato John-Arne Røttingen, amministratore delegato del Consiglio di ricerca norvegese e co-leader della task force per l'attuazione del Plan S.

Una nuova data di nascita per la vita sulla terra

A luglio, un team di scienziati composto da Christoph Heubeck della Freie Universität di Berlino e Martin Homann, postdoc presso l'Istituto europeo di studi marini (IUEM) a Brest, in Francia, hanno annunciato di aver scoperto le prime prove della vita sulla Terra nella Cintura di Barberton Greenstone in Sud Africa, dove sono conservate alcune delle rocce più antiche del nostro pianeta. (Fonte: The Scientist)

Si tratta di stuoie microbiche fossili di circa 3,22 miliardi di anni, composte principalmente da impronte di batteri e archeobatteri, successivamente identificate come esempi delle prime forme di vita terrestre. Queste stuoie di comunità microbiche col tempo si sono unite a rocce sedimentarie fatte di pietre arrotondate di diverse dimensioni che i geologi chiamano conglomerati.

Questa scoperta rappresenta una vera e propria rivoluzione, perché dimostra che la vita sulla terra è iniziata 500 milioni di anni prima di quanto precedentemente stimato.

Non è mai troppo tardi per ribaltare un dogma della biologia

Uno studio pubblicato sulla rivista PNAS a dicembre ha riportato che 17 persone di tre famiglie non correlate sono dotate di DNA mitocondriale tramandato attraverso una linea paterna, contrariamente a quanto fino ad ora si è creduto, che gli umani ereditino mitocondri e DNA mitocondriale solo dalle loro madri.

Gli autori dello studio avanzano l’ipotesi che la trasmissione paterna del mtDNA identificato in queste famiglie sia il risultato di una mutazione in un gene nucleare che concorre nell'eliminazione mitocondriale paterna. Il team ha ora identificato altre famiglie con ereditarietà bipartita e sta cercando il presunto gene nucleare che implica il fenomeno.

Ancora non è chiaro quanto sia comune il fenomeno e perché si verifichi, ma è certo che verranno messi in discussione una serie di studi in materia di genetica.

Contro l’Ebola un nuovo vaccino e terapie sperimentali

Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l’epidemia di Ebola che quest’anno ha colpito la Repubblica Democratica del Congo ha ucciso 172 persone. Nonostante l’esistenza di un nuovo vaccino e nuove terapie sperimentali da distribuire in tutta la popolazione, l'eradicazione del virus è stata ostacolata dal conflitto in atto nel Paese e dalla riluttanza a seguire le disposizioni degli operatori sanitari.

Uno studio clinico attualmente in corso sta confrontando l'efficacia di quattro medicinali: un farmaco antivirale e tre terapie con anticorpi. L'Istituto nazionale statunitense per le allergie e le malattie infettive (NIAID) ha sviluppato una delle terapie a partire dalla reazione positiva di un paziente sopravvissuto a un'epidemia di Ebola nel 1995. Si tratta di un anticorpo monoclonale diretto contro il componente specifico del virus Ebola che inibisce il legame del virus alle cellule bersaglio nel corpo.

L’editing del genoma umano per uso terapeutico

Il fatto più discusso e controverso del 2018 è stato l’annuncio da parte dello scienziato cinese He Jiankui sull’esito positivo della modifica del genoma di due embrioni gemellari per prevenire l'infezione da HIV. La notizia ha attirato l’attenzione della comunità scientifica e civile di tutto il mondo per via delle implicazioni etiche dell'uso di questa tecnica nell'uomo e per i rischi correlati. In realtà, la tecnica CRISPR non è nuova ed era già stata utilizzata a livello sperimentale per la cura di alcune malattie.

Oggi sono molti gli studi clinici che utilizzano questa tecnica per abilitare terapie geniche, tra cui immunoterapie e trattamenti per le patologie del sangue, e saranno sempre di più, dal momento che gli scienziati continuano a mostrare i benefici derivanti dall'applicazione di CRISPR a modelli animali di malattie umane.

Tuttavia, non debbono essere trascurate le implicazioni etiche e rimane grave il fatto che l’annuncio dello scienziato cinese non sia stato accompagnato da una relazione o una pubblicazione scientifica. La trasparenza dovrebbe essere una caratteristica naturale della ricerca.

Ignazio Marino

Le 5 scoperte e fatti scientifici piu' importanti del 2018