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Dall' OMS un importante monito sui vaccini: non dobbiamo abbassare la guardia

Viviamo in tempi in cui diventa indispensabile affermare la necessità di proteggere l'obbligo vaccinale dalle minacce e dallo screditamento costante che una parte importante della società civile riserva loro. Si rende indispensabile, cioè, non abbassare la guardia nei confronti di chi, senza nessuna base scientifica ma con un inaspettato clamore mediatico, guarda a questa misura precauzionale di estrema importanza sanitaria con diffidenza o complottismo.

Non ci stupiamo, quindi, se la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) inserisce tra le new entry delle minacce alla salute globale per l'anno 2019 proprio la vaccine esitancy, ossia il sospetto, a volte vero e proprio rifiuto, riguardo la pratica della vaccinazione.

Nel comunicato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, si legge come "l'esitazione vaccinale minaccia di far perdere i progressi fatti nei confronti delle malattie prevenibili. I vaccini sono uno dei modi più costo-efficaci contro le malattie, prevengono 2-3 milioni di morti l'anno e ne eviterebbero un altro milione e mezzo se le coperture aumentassero"[1].

Come mi è già capitato di scrivere, il diritto fondamentale della salute appartiene a tutti, e ognuno ha per questo motivo il dovere di fare prevenzione per consentire a sé stesso e agli altri di vivere e realizzarsi nelle migliori condizioni di salute possibili. La mancata vaccinazione, di conseguenza, rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti di uno dei più universali diritti dell'uomo[2].

Invece, continua a crescere il numero delle famiglie che vorrebbero negare le vaccinazioni ai propri figli: di conseguenza si sta regredendo verso una condizione sociale tale da dover reintrodurre l'obbligatorietà per i vaccini più importanti, necessaria per fornire l'adeguata copertura a tutta la popolazione.

Negli Stati Uniti, ad esempio, esiste una certa libertà di scelta nei confronti di questa pratica sanitaria e, purtroppo, stanno aumentando le infezioni mortali di orecchioni, morbillo e varicella. Inoltre, di recente, proprio negli USA si stanno diffondendo sul web migliaia di messaggi scritti da adolescenti che, provenendo da famiglie no-vax, hanno autonomamente realizzato l'importanza dei vaccini per le malattie esantematiche.

È il caso di Ethan Lindenberger, un diciottenne di Norwalk, Ohio, che sul social network Reddit ha lanciato il suo grido di aiuto alla rete. "I miei genitori sono un po' stupidi, non credono nei vaccini, li ritengono uno schema del governo" sono le sue parole, "così non mi hanno mai vaccinato e solo Dio sa come sono ancora vivo. Ho avuto molte discussioni sul tema ma non c'è niente da fare. Ora ho 18 anni e vorrei sapere se sono ancora in tempo per farmi immunizzare. Se costerà molto e dove andare."

Dallo Stato di Washington, nel quale di recente le autorità sanitarie hanno dovuto fronteggiare un gravissimo focolaio di morbillo, esplode un altro post in cui si legge "mia mamma non lascia vaccinare me e i miei fratellini, ma io credo che sia un diritto e anche una responsabilità per la salute pubblica. Di certo non un diritto che si può negare ai propri figli", mentre sta diventando virale, dal Minnesota, una richiesta d'aiuto di un quindicenne che sul web lancia un appello per una campagna contro la legge di Stato che consente l'obiezione filosofica (e non scientifica) ai vaccini.

Nonostante siano situazioni che rispecchiano lo spirito dei tempi e per le quali non possiamo che essere preoccupati, per il momento possiamo quantomeno rasserenarci del fatto che per la richiesta di Ethan Lindebergerg, in Ohio, siano già state raccolti un numero così alto di feedback da consentirgli di presentarsi al sito dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) e di essere sottoposto al primo ciclo di vaccini (tetano, influenza, hpy, epatite B)[3].

Tornando in Italia, è quindi necessario aumentare la consapevolezza della popolazione dell’importanza dei vaccini per la salute di tutti, e che non si possano mettere in discussione sulla base di osservazioni non scientifiche.

Un esempio di buona pratica lo si trova nell'UniVax Day 2019, un evento da poco conclusosi in 21 atenei del nostro Paese, portato avanti dalla Società Italiana di Immunologia, Immunologia Clinica e Allergologia (Siica). Con l'obiettivo di entrare nel merito della questione e di mettere in luce la serie infinita di evidenze scientifiche, presso l'Università di Roma La Sapienza si è svolto un incontro che ha visto la collaborazione dell'Istituto Pasteur Italia e ha coinvolto più di mille ragazzi provenienti da oltre 50 istituti della Capitale e della Provincia.

"Univax Day vuole essere una vera e propria 'vaccinazione' delle nuove generazioni contro la confusione generata dall'epidemia di fake news che spesso riguardano il tema dei vaccini. Lo scopo dell'iniziativa è rendere i giovani più consapevoli riguardo l'efficacia delle vaccinazioni e contrastare così le notizie false e tendenziose, attraverso un confronto diretto basato su un'informazione corretta, affidabile, scientifica", ha spiegato Angela Santoni, direttore scientifico dell'Istituto Pasteur Italia nonché presidente della Siica. Aggiungendo, inoltre, un concetto fondamentale, e cioè che "i vaccini proteggono non solo noi stessi, ma anche la collettività. Questo perché quando tutti gli individui sono protetti gli agenti patogeni non possono più diffondersi e infettare anche persone che, spesso per motivi di salute, non possono essere vaccinate"[4].

Un'iniziativa altrettanto importante potrebbe rivelarsi anche quella di Sanofi Pasteur Italia che, attraverso Carocci editore, ha presentato durante l'ultimo Open Innovation Summit di Startup Italia 2018 il suo libro #PerchéSì, una raccolta su carta delle migliori campagne digitali volte a diffondere il valore dei vaccini nei confronti della cittadinanza.

Queste campagne, per le quali hanno contribuito alcune istituzioni della Sanità Pubblica, sono state ideate da 30 studenti che puntano ad entrare nella comunicazione della scienza medica. Al loro interno si trova un intero ventaglio di possibilità mediatiche, dai contenuti specifici per ogni piattaforma, come l'utilizzo della geolocalizzazione o del QRcode, fino alle piattaforme digitali interattive.

Il fine ultimo rimane quello del debunking strutturato e programmato delle fake news, cioè di tutto ciò che mira, soprattutto sul web, a generare un'ondata di notizie prive di fondamenti scientifici. Notizie e informazioni false che vanno sostituite "con informazioni scientifiche e autorevoli, che siano anche efficaci", per utilizzare le parole del general manager di Sanofi Pasteur Italia Mario Merlo[5].

Ignazio Marino