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Marino: Gualtieri? His board is designed to please the political parties. In this way Rome can’t improve

Rome and Philadelphia are more than 7 thousand kilometers apart, but former Mayor Ignazio Marino still thinks about the Capital: "In 2014 I obtained from a philanthropist 2 million euro to restore two orders of columns in the Forum of Trajan. I left project and money. If Gualtieri realized it, that would remain in history."

What is your opinion of Roberto Gualtieri's council? Have the currents weighed in?

The council reveals a careful evaluation of the currents of the PD and of the coalitions with other forces that will have to support it. Characters have been nominated that have been militating in parties opposed to the left as the UDC. One of them has professional relationships with a gentleman that in Rome they call Er Faina (“the Weasel”). These things make me first smile, then sad. The president of the City Council (Virginia Celli, ed.) is an astute politician: elected in 2013 in the "Marino" list, she then went to the notary to bring down the mayor and devised a list called "Roma torna Roma". Each of the Roman masterminds got their share. It is no coincidence that Gualtieri and Enrico Letta said that they do not fear betrayal or tripping. All legitimate, but I believe that the city needed new energy. Instead, the same names keep coming up, even if behind different desks. This way it is impossible to change Rome.

Should Gualtieri have been more autonomous?

Autonomy for a mayor, as for any other leader or manager, should not be seen as a source of unreliability.

Do you see your "stabbers" in the PD in the Municipality?

Years have passed and that event has lost all personal value for me. I have suffered a lot but my pain does not count. I don't know what the 700,000 Romans think who had elected the mayor and saw 19 Dems go joyfully to a notary public to trash their vote. Instead, the thought of the PD is clear. It has protected them by offering them positions that guarantee them a salary. With very few exceptions, they live off politics. I have no feelings towards them. I am sorry that Rome cannot have a different ruling class.

Michetti did not want to enter the Council, Calenda did after a change of heart.

Every time I have run for a position, I have done so believing in it to the end. To this day, I am the only member of parliament who resigned, renouncing his senatorial seat and salary, even before knowing whether I had won or lost the Municipal elections. I wanted to run for mayor without reserve seats. The current mayor resigned as a congressman two weeks after being elected to the City Council. I respect Gualtieri, who has integrity, but his way of thinking is different from mine. The presence of Carlo Calenda in the City Council is positive, it will raise the level of debate. His list has obtained the highest percentage of votes in Rome, so it is right that it is well represented in the Council.

Gualtieri wants to clean up the city by December. How can he accomplish that?

The challenge is not to clean up by December, but to keep Rome clean by transforming AMA, the waste management company. When I closed the Malagrotta landfill in 2013, I did it with a strategic plan that I hope will be implemented. It was based on three lines: plant autonomy, cost reduction with increased productivity and increased separate collection. We would have realized "ecodistricts" for the transformation of all waste into industrial product also thanks to over 300 million euros of investment. I want to give a piece of advice to the mayor: put back in operation the shredder that I bought. It is located in Ostia but should be moved back to Rocca Cencia. Governor Zingaretti authorized the use of the private one owned by Mr. Cerroni and not the one I bought with public money. It can treat 300 tons a day: certainly a help. Moreover, with the guidance of a great servant of the State, we had identified an area where we could build a service dump and produce energy from waste. I'm ready to make that documentation available to Gualtieri.

Is a new stadium needed?

Rome has missed an opportunity for all citizens and soccer fans. The project that we voted for in 2014 guaranteed the public interest, thanks to the obligation of the private entrepreneur to invest hundreds of millions of euros in works that would protect the territory and improve the lives of citizens before being able to use the stadium. The private proposer was required to enhance rail transport, build a new bridge, mitigate the hydrogeological risk, build a public park. Interventions that Rome had demanded in exchange for the construction of the stadium. The debate has been clouded by ignorance, bad faith or worse.

Source ilfattoquotidiano.it

 


 

Tra Roma e Philadelphia ci sono oltre 7mila chilometri di distanza, ma l’ex sindaco Ignazio Marino pensa ancora alla Capitale: “Nel 2014 ottenni da un filantropo 2 milioni per restaurare due ordini di colonne  nel Foro di Traiano. Ho lasciato progetto e soldi. Se Gualtieri lo realizzasse rimarrebbe nella storia”.

Che giudizio dà della giunta di Roberto Gualtieri?  Le correnti hanno pesato?

La giunta rivela un’attenta valutazione delle correnti del Pd e delle coalizioni con altre forze che dovranno sostenerla. Sono stati nominati personaggi che hanno militato in partiti opposti alla sinistra come l’Udc. Uno di essi ha rapporti professionali con un signore che a Roma chiamano Er Faina. Fatti che mi fanno prima sorridere e poi rattristare. La presidente del Consiglio Comunale (Virginia Celli, ndr) è un’astuta politica: eletta nel 2013 nella lista “Marino”, poi andò dal notaio per far cadere il sindaco e ideò una lista chiamata “Roma torna Roma”. Ognuno dei capibastone romani ha avuto la sua quota. Non a caso Gualtieri ed Enrico Letta hanno affermato di non temere tradimenti o sgambetti. Tutto legittimo, ma credo che la città avesse bisogno di energie nuove. Invece, girano sempre gli stessi nomi anche se dietro scrivanie diverse. Così è impossibile cambiare Roma.

Gualtieri doveva essere più autonomo?

L’autonomia per un sindaco, come per ogni altro leader o manager, non dovrebbe essere vista come fonte di inaffidabilità.

Vede i suoi “accoltellatori” nel Pd in Comune?

Sono passati anni e quella vicenda ha perso ogni valenza personale per me. Ne ho molto sofferto ma il mio dolore non conta. Non so cosa pensino i 700mila romani che avevano eletto il sindaco e videro 19 dem andare festosi da un notaio per cestinare il loro voto. È chiaro invece il pensiero del Pd. Li ha protetti ricandidandoli oppure offrendo loro posizioni che garantiscano un salario. Con l’esclusione di pochissime eccezioni, vivono di politica. Nei loro confronti non provo alcun sentimento. Mi dispiace che Roma non possa avere una classe dirigente diversa.


Michetti non ha voluto entrare in Consiglio, Calenda dopo un ripensamento sì.

Ogni volta che ho corso per una posizione, l’ho fatto credendoci fino in fondo. Ad oggi resto l’unico parlamentare che si è dimesso rinunciando al seggio di senatore e allo stipendio, prima ancora di sapere se avrei vinto o perso le Comunali. Volevo correre da sindaco senza poltrone di riserva. L’attuale sindaco ha cessato le funzioni da deputato due settimane dopo l’elezione in Comune. Rispetto Gualtieri, di indole integra, ma è un modo di pensare diverso dal mio. La presenza di Carlo Calenda in Aula è positiva, alzerà il livello del dibattito. La sua lista ha ottenuto la percentuale di voti più alta a Roma, quindi è giusto che sia ben rappresentata in Consiglio.

Gualtieri vuole ripulire la città entro dicembre. Come può riuscirci?

La sfida non è ripulire entro dicembre, ma mantenere Roma pulita, trasformando Ama, l’azienda che gestisce i rifiuti. Quando chiusi la discarica di Malagrotta nel 2013, lo feci con un piano strategico che mi auguro venga attuato. Si basava su tre linee: autonomia degli impianti, riduzione dei costi con incremento della produttività e aumento della raccolta differenziata. Avremmo realizzato degli “ecodistretti” per la trasformazione di tutti i rifiuti in prodotto industriale anche grazie a oltre 300 milioni di euro di investimenti. Voglio dare un consiglio al sindaco: rimetta in funzione il tritovagliatore che acquistai. Si trova ad Ostia ma andrebbe spostato nuovamente a Rocca Cencia. Il governatore Zingaretti autorizzò l’uso di quello di proprietà dell’avvocato Cerroni e non di quello che acquistai con i soldi pubblici. Può trattare 300 tonnellate al giorno: certamente un aiuto. Inoltre, con la guida di un grande servitore dello Stato, individuammo un’area dove realizzare una discarica di servizio e produrre energia dai rifiuti. Sono pronto a mettere quella documentazione a disposizione di Gualtieri.

Un nuovo stadio serve?

Roma ha perso una occasione per tutti i cittadini e per i tifosi. Il progetto che votammo nel 2014 garantiva l’interesse pubblico, grazie all’obbligo del privato, prima di poter utilizzare lo stadio, di investire centinaia di milioni di euro in opere che avrebbero tutelato il territorio e migliorato la vita dei cittadini. Il proponente privato era tenuto a potenziare i trasporti su ferro, a realizzare un nuovo ponte, a mitigare il rischio idrogeologico, a costruire un parco. Interventi che Roma aveva preteso in cambio della costruzione dello stadio. Il dibattito è stato offuscato da ignoranza, malafede o peggio ancora. 

Articolo originale su ilfattoquotidiano.it

Marino: Gualtieri? His board is designed to please the political parties